Biohazard 3.5

Da grande fan della serie quale "ero", prima che la serie prendesse la piega "innovativa" dei nemici intelligenti, attendevo con trepida ansia l'arrivo del quarto capitolo della saga.

Sponsorizzato come esclusiva unica per Nintendo Game Cube nel 2001, il quarto capitolo della saga sarebbe stato una sorta di spartiacque con il passato, stando a quanto le riviste specializzate dell'epoca lasciavano capire e affermavano.
Un nuovo modo di intendere la serie, e non solo a livello grafico ma proprio nel gameplay vero e proprio, in cui non sarebbero più figurati i classici zombie a cui tutti i fan della serie erano ormai abituati, ed in molti stufati, ma un qualcosa di molto più vicino al Silent Hill di Konami.


Del gioco furono sviluppate tre versioni demo per Game Cube, prima di arrivare a quella attualmente scelta dagli sviluppatori e commercializzata sul mercato.
Anche se bisogna dire che in precedenza, gli sforzi si concentrarono su di un titolo per PS2, che ai giorni nostri conosciamo come Devil May Cry.
Scartato per la enorme differenza con il passato, in termini di gameplay, il tutto fu rimandato alla nuova generazione di console di conseguenza alla più recente e promettente ultima nata di Nintendo.

La prima anteprima del titolo, risale al 2002, quando Capcom lo presentò in anteprima al Tokyo Game Show.
Una serie di brevi gameplay in cui si poteva vedere le innovazioni apportate al comparto grafico e qualche piccolo meccanismo di gioco, come una visuale in prima ed un nemico ricorrente, una sottospecie di blob.
Capcom parlò in quell'occasione di un quartier generale dell'Umbrella in Europa, e di una possibile infezione virale del protagonista, per il resto lasciarono molto spazio all'immaginazione.
Questo gameplay fu rinominato dai fan, come "fog", ovvero nebbia, in quanto la maggior parte del video presenta una sottospecie di nebbia minacciosa che ingoia tutto al suo passaggio.

Un anno dopo viene presentata una nuova anteprima, all'E3 del 2003.
Un gameplay più completo e soddisfacente rispetto all'ultima anteprima, in cui si vede sempre Leon, girovagare per le stanze di una villa signorile, che a priori a molti ha ricordato lo scenario del primo capitolo della saga ed ha anche ricollegato le idee al fantomatico quartier generale europeo della Umbrella.

In questo gameplay, si notano molto bene le svariate migliorie apportate alla serie, con l'introduzione di inquadrature in terza persona, alternate talvolta alle classiche della saga.
Oltre questo si notano subito meccanismi di gioco semplificati seppur simili al passato, come la raccolta degli oggetti che non richiede alcuna conferma e la possibilità per il giocatore di illuminare liberamente e dinamicamente l'ambiente circostante, tutto questo grazie al passaggio pieno al 3D.

Un po' come in Silent Hill, il gameplay di gioco è caratterizzato da improvvisi cambiamenti nello scenario, in questo caso indicati da una illuminazione tendente al blu, che preannuncia l'arrivo o la presenza di insidie nell'area.

Insidie quali ornamenti della stanza che cercheranno di aggredirci, come armature o camini accesi, bambole armate di coltello e talvolta anche una specie di zombie fantasma armato di uncino, un nemico abbastanza ricorrente nel gameplay da quanto si può vedere.

Durante i vari combattimenti si possono notare altre innovazioni al gameplay, il personaggio pare sia in grado di utilizzare armi secondarie come granate in qualsiasi momento del gioco, senza doverle prima selezionare da un qualche inventario, ma molto più probabilmente forse si tratta solo di una scelta dei programmatori per un testing più immediato.
Si nota anche come il classico meccanismo di puntamento sia ancora utilizzabile, lo si vede bene nella scena dello scontro con le bambole assassine.

Vi si vede anche una minima interazione con lo scenario di gioco, specie durante il combattimento tra Leon e il fantasma zombie, in cui con un colpo di pistola viene frantumato lo specchio in fondo al corridoio.

Una cosa che ha caratterizzato il prodotto finale in maniera massiccia rispetto al passato, rendendo il giocatore più partecipe e libero nello scenario di gioco.


Oltre questo si può vedere anche un accenno molto grossolano al "sistema di fuga", quello caratterizzato dalla pressione repentinea di tasti specifici in determinati momenti di gioco, cosa ripresa e raffinata nel prodotto finale.

Immagini che hanno lasciato in quegli anni, tanta acquolina in bocca ai fan della serie e a chi magari si avvicinava molto timidamente, emozioni stroncate sul nascere dal suo stesso creatore, Shinji Mikami, che decretò queste immagini come una semplice demo tecnica e quindi non come risultato di un futuro prodotto.
Secondo Mikami, il prodotto presentava troppi contenuti "paranormali", e quindi troppo distaccato dalla serie originale, annunciando un cambio di marcia nello sviluppo, parlando del ritorno degli zombie.
Putroppo però di questa ultima evoluzione della beta, non vi è stata presentata alcuna immagine o anteprima video.

Lo sviluppo e il rilascio della versione finale del gioco, slitto ancora di qualche anno, anche se la maggior parte degli ottimi contenuti grafici e degli scenari sembra essere stata riciclata.
Gli zombie alla fin fine non furono più riutilizzati, spiegando che secondo molti, il gioco avrebbe assunto tinte troppo monotone con nemici così poco intelligenti e attivi, oltre che voci di corridoio parlavano di programmatori stufi della solita solfa.

I fan in quegli anni comunque, si sono potuti rallegrare e accontentare dell'ottimo remake del primo capitolo, sempre in esclusiva per Game Cube.

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