Tomb Raider: The Last Revelation - PS1

Di recente ho avuto voglia di rigiocare a questo quarto episodio della serie Tomb Raider.

Un titolo che sin dalla sua uscita nel 1999 su psx, non sono mai riuscito a giocare per intero, solo qualche sporadica e frammentaria partita in svariati livelli del gioco.

La prima volta lo vidi da Auchan, per 4 giorni abbondanti rimase in bella mostra sulla tv della corsia videogiochi, mostrando a ripetizione delle demo di gioco.
Poi un giorno qualcuno decise di attaccare un gamepad alla psx, e nonostante cio' non si faceva la fila per giocarci, solo io e un altro paio di ragazzini, ogni giorni gli stessi.

Nelle sequenze demo della schermata del titolo, veniva presentata una Lara molto piu' agile e versatile, capace di cose sorprendenti, come ad esempio immobilizzare i nemici o arrampicarsi in angusti spazi, oltre che una grafica leggermente rinnovata.

Alcune di queste cose non mi erano del tutto nuove, ereditate dal terzo capitolo della serie, non furono una gran sorpresa.
La vera sorpresa fu scoprire che tutte le chicche mostrate nelle demo di gioco, non erano altro che sequenze animate fini a se stesse.
Nulla di quello che Lara faceva in quei 30 secondi scarsi di video, sarebbe stato possibile replicare nel gioco vero a proprio, rilegato al solito meccanismo di gameplay, solido ma che ormai cominciava un po' a stufare per la mancanza di vere e proprie innovazioni...

Il gioco inizia con una giovane Lara, dal fisico gia' ben sviluppato per l'eta' che dovrebbe avere, ed una voce da donna matura e vissuta, almeno per quanto riguarda i dialoghi doppiati per l'Italia da Elda Olivieri.

Una ragazzina nelle sue prime avventure in Cambogia, accanto al suo mentore, Werner Von Croy, nonche' cattivone di turno dell'avventura vera e propria.

In questo primo livello, molto tutorial, si aveva modo di scoprire le nuove abilita' della nostra eroina, e anche di poter apprezzare i vari miglioramenti apportati al comparto grafico e sonoro, in cui figurano poligoni molto meno squadrati e leggermente piu' dettagliati nelle decorazioni, presenti in maggior quantita', ed effetti sonori decisamente migliorati rispetto al passato.

Piccoli cambiamenti tutto sommato, troppo pochi e molto criticati dalla stampa del settore di quegli anni, che valse a questo titolo un giudizio appena sufficiente.
Ci si aspettava un vero e proprio salto di qualita' in questo capitolo, qualcosa alla stregua delle fantasticherie viste nelle sequenze demo, alla fin fine ci si ritrovo' fra le mani l'ennesimo gioco di Tomb Raider, che a grandi linee sembrava rifarsi al primissimo capitolo della serie.

Numerosi scenari a tema egizio e talvolta con influenza greca, spesso molto simili a quelli gia' visti nel primo capitolo della serie, e credo che molti fan della saga avranno avuto le mie stesse sensazioni di deja-vu giocandoli.
Scenari in genere molto vasti e ricchi di passaggi, suddivisi in numerosi sottolivelli ripercorribili fra loro a retroso senza alcun problema.

Una liberta' che spesso e volentieri pero', si ritorce contro il giocatore, distraendolo dai suoi veri obbiettivi e portando semplicemente alla noia molto facilmente.

Si potrebbe attraversare un intero livello senza sosta e raggiungerne un altro in men che non si dica, ma senza aver fatto progressi significativi nell'avventura, e successivamente non sapere piu' dove andare a cercare l'oggetto chiave che serve o dove avventurarsi con sensatezza.

Un problema forse comune in Tomb Raider, da sempre direi, ma che nei capitoli precedenti era attenuato da un design piu' ermetico e intuitivo, qui molto assente.

A questo giro i designer del gioco, hanno optato per livelli piu' ampli e ricchi d'interattivita', tappezzati di texture molto piu' omogene tra oggetti interattivi e puramente decorativi.
Difficile distinguere con facilita' cosa sia possibile usare o spostare a prima occhiata.

Una scelta di design molto discutibile a lavoro finito, capace di portare il giocatore quasi all'esasperazione nel cercare la via d'uscita da un livello o il punto d'accesso ad un altro, e stressante oltre modo quando non c'e' piu' nulla da fare in giro oltre che correre qui e li.


Quando ogni nemico e' stato abbattuto, ogni decorazione distrutta ed ogni oggetto raccolto, non rimane altro che fermarsi e guardarsi intorno, sperando che si accenda la lampadina o che si scorga la famosa leva che si sta cercando.

I nemici in questo capitolo saranno molto poco variegati e abbastanza facili da eliminare, si puo' parlare di mummie, scheletri, mercenari e pochi altri.
Tutti nemici non molto resistenti e che non portano all'esasperazione con combattimenti estenuanti, come poteva succedere nei capitoli precedenti dove sembrano tutti dei supereroi immortali.

La quarta e poco apprezzata avventura di Lara, tra passato e "presente"
  • Liberta' concessa al giocatore, molto alta
  • Una grafica aggiornata e piu' matura rispetto al passato
  • Effetti sonori migliorati

  • Mancanza di innovazione nel gameplay
  • Livelli troppo dispersivi e ridondanti
Avremmo a che fare con nemici leggermente piu' facili da eliminare ma mediamente piu' furbi e piu' numerosi, cosa che alza il livello d'azione del gioco e lo rende un pelino piu' interessante e bello da giocare, anche se gli incontri sono mal bilanciati tra una zona e l'altra dei livelli.
In sostanza, potremmo ritrovarci a fronteggiare troppi nemici oppure troppo pochi, ed una volta uccisi vagare nella noia piu' assoluta.

E' evidente che i programmatori del gioco a questo giro abbiano cercato di puntare di piu' sugli aspetti fondamentali del gioco, l'azione e l'esplorazione, ma mal bilanciando le due cose.

Per quanto riguarda l'esplorazione, negli svariati e immensi livelli di gioco saremmo portati anche qui all'esasperazione, sballottati qua e la tra inizio e fine del livello, attivando leve che apriranno passaggi dalla parte opposta del livello e cosi' via.
Questo nei casi piu' fortunati, altre volte saremmo chiamati a fare capatine in piu' livelli ad attivare leve o raccogliere oggetti utili per proseguire un poco nell'altro e cosi' via, giri ridondanti di cui sinceramente sarebbe fatto volentieri a meno...

Superata abbondantemente la meta' del gioco, si stenta a trovare qualcosa di veramente particolare, e soprattutto divertente.
Sembra che niente in questo gioco riesca a risvegliare l'interesse, specialmente nei confronti di chi come me ha potuto apprezzare i primi 2 capitoli della serie, ed aver visto un declino nonche' monotonia in quelli a seguire, compreso questo.

Quindi questo gioco non ha nulla da offrire?
Nonostante lo scarso fascino che questo gioco ha suscitato su di me, non e' poi cosi' malaccio da giocare.
Si ha fra le mani un gioco d'avventura il cui gameplay e' stato consolidato e apprezzato nel tempo da numerosi giocatori in tutto il mondo, e che probabilmente ad un giocatore alla sua prima esperienza con la serie potrebbe di gran lunga garbare.
Nel peggiore dei casi, come il mio, soddisfarci quanto basta e tenerci abbastanza in alto l'umore per evitare di definirlo feccia, e magari anche giocarlo per intero senza che diventi uno sforzo.

2 commenti :

Marco Grande Arbitro ha detto...

Pix3l devo dirti una cosa che non c'entra niente, ho provato al Romics la nuova Wii-U.
Ti posso assicurare che è la cosa più strana che abbia mai visto!
Sopratutto il joystick... a parole non so spiegarlo!
E' da provare

Pix3l ha detto...

Gia' non ho fatto i salti di gioia per il Wiimote, e il controller della WiiU mi sembra ancora peggio ._.

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