Sonic The Hedgehog

Prima dell'arrivo del Mega Drive, la lotta fra console era come una battaglia persa, sembrava che nessuno potesse competere con Nintendo e soprattutto con la sua icona baffuta.

Erano i primi anni 90, ed all'orizzonte si vedevano le prime console a 16 bit, come Super Nintendo e Sega Mega Drive, quest'ultima uscita in anticipo rispetto allo SNES, divenne una delle principali rivali delle console made in Nintendo.

Oltre ad aver battuto Nintendo sul tempo con una console decisamente valida, introdussero nel panorama videoludico dei giocatori la loro nuova mascotte, Sonic The Hedgehog!
Un simpatico porcospino blu, con un paio di scarpette rosse da corsa ai piedi ed un paio di guanti bianchi, classe 1991.

L'arrivo di Sonic decreto' l'inizio di un'era nel mondo dei videogiochi, una divisione netta tra i giocatori di quegli anni, tra chi stravedeva per Sonic e chi come il sottoscritto rimaneva fedele al piccolo idraulico baffuto.

Sonic The Hedgehog presenteva un gameplay fresco e innovativo per quegli anni, oltre che una grafica a 16 bit colorotassima e decisamente fuori dagli schemi, qualcosa che si avvicinava alla lontana ad un concetto di 3D.

Il mio primo incontro con questo gioco avvenne nel 1995, e fu quasi "traumatico".

Il faccione di Sonic posto nello schermo dei titoli, con sguardo semi arrabbiato ed un dito che di tanto in tanto diceva "NO", come a volermi scoraggiare dal giocarci.

Solo poco piu' tardi, nel 1997, ebbi modo di giocarci seriamente a casa di un amico d'infanzia, ed anche li l'esperienza fu piu' traumatica della precedente.

Un gameplay troppo frenetico e incentrato quasi e solo sulla velocita', avevo serie difficolta' a rendermi conto di cosa succedesse momento per momento nel gioco, oltre che a cercare di avere una buona padronanza del personaggio.
Era quasi impossibile sperare di atterrare con precisione sulle svariate piattaforme di gioco o preparare qualche strategia contro i nemici sparsi per il livello.

L'unica cosa che ci si limitava a fare nella stragrande maggioranza dei casi, era correre, sperando di non incappare in un qualche buco o nemico, e cercando di portare con se il maggior numero di anelli dorati possibile (gli equivalenti delle monete di Mario).

Tutto questo specialmente nei primi 3 livelli, in cui venivano presentati percorsi molto lineari che incitavano e suscitavano nel giocatore la corsa sfrenata, nonostante i segreti e i vari oggetti collezionabili sparsi per il livello, di tanto in tanto fungevano da deterrenti, intrattenendo il giocatore per qualche minuto cercando di raccogliere il tutto.

Il tutto cambia dal secondo set di livelli in poi, pensati piu' per azioni "a rallentatore" rispetto ai precedenti, in cui al giocatore veniva richiesta buona confidenza con il personaggio e un po' di pazienza.
Livelli piu' vicini al classico stile platform di tanti altri giochi, con piattaforme in movimento, trappole, spazi angusti in cui confrontarsi con qualche nemico di tanto in tanto e prove d'abilita' premiate con qualche bonus e power-up.

Nemici di gioco alquanto banali, la cui unica difficolta' nell'affrontarli era data spesso e volentieri dalla velocita' eccessiva del gameplay, anche se con meno precisione di quanta si possa pensare.

Un salto e il nostro eroe si trasformava in una sega rotante a mezz'aria, quasi come lo screw attack di Samus in Metroid.

Qualsiasi nemico avesse avuto la sfortuna di scontrarsi con il piccolo porcospino in quel momento, avrebbe di sicuro trovato la propria fine, e non necessariamente per un contatto dal basso, come spesso avviene in molti giochi platform.

Oltre questo versatile attacco volante, il piccolo porcospino blu poteva vantare l'aiuto di una manciata di power-up racchiusi all'interno di monitor di PC, come una bolla per ripararsi dagli attacchi nemici, l'invincibilita' temporanea e un paio di scarpine da corsa nuove, perche' non si sa mai che il gioco vi sembri troppo lento al naturale...
Si sente pesantemente l'assenza di power-up importanti, come ad esempio qualcosa per colpire i nemici a distanza o volare, leggermente insipido...

Oltre ad essere banali i nemici, anche i boss di fine mondo non erano da meno.

Varianti del Dr. Robotnik e la sua navicella, molto facili e veloci da sconfiggere, alle volte ancora prima che possano entrare completamente nell'arena di battaglia colpendoli ripetutamente durante la loro ascesa.

L'unica cosa che sembra dare un senso ed suscitare un po' di interesse in questo titolo sembra essere la grafica.

Nei primi livelli, un abuso senza precedenti di optical, che danno al giocatore l'illusione del 3D, e qualche ottimo sprite decorativo e talvolta animato, come i girasoli e le palme.

Degni di nota anche gli sprite del personaggio, anch'essi vicini ad un concetto di 3D, molto curati esteticamente e piacevoli all'occhio, con talvolta qualche riferimento palese nelle animazioni a Mario.

Talvolta invece troviamo elementi di scenario che sembrano richiamare la mente a giochi storici e di successo di SEGA, come Altered Beast, i cui scenari sono riproposti in chiave leggermente piu' moderna negli sfondi del secondo mondo di gioco.

Ma oltre la grafica, anche il comparto sonoro a mio parere ha giocato un buon ruolo nel decretare il successo di questo titolo.
Colonne sonore a dir poco eccezionali e con il tempo diventate sinonimo del gioco stesso, specialmente quella della schermata dei titoli, forse una delle piu' conosciute e famose nel panorama videoludico di sempre!

Una delle mascotte piu' famose dopo Mario, nel suo debutto videoludico!


  • Ottima grafica con molti accenni al 3D

  • Presenta una delle colonne sonore piu' belle e riconosciute nel panorama videoludico mondiale






  • Gameplay troppo veloce e di poca sostanza

  • Assenza di power-up importanti e soddisfacenti


Nonostante tutto pero', non riesco proprio a capire come un gioco come questo, essenzialmente privo di sostanza e concretezza, abbia potuto riscuotere cosi' tanto successo fra i giocatori di quegli anni.
La risposta e' da cercarsi in svariati motivi, alcuni culturali ed altri puramente mediatici, ricordando che in quegli anni i prodotti SEGA erano commercializzati in Italia dalla Giochi Preziosi, che si rifaceva ad icone del mondo del calcio e televisivo per sponsorizzare i propri prodotti.
Accattivarsi la simpatia degli acquirenti tramite gia' apprezzati intermediari, senza lasciare tutto il peso sul prodotto stesso, che poi sarebbe stato apprezzato, seppur un minimo, successivamente.

Sara' che non sono cresciuto con Sonic fra le mani, e nonostante ancora oggi nutra molto interesse e rispetto per il titolo, ma non riesco proprio a intenderlo come un mostro sacro del gaming, come molti ancora oggi fanno, forse solo per questioni di ricordi d'infanzia e nostalgia.

Un gameplay poco equilibrato e troppe analogie, per giunta mal realizzate, con titoli famosi del passato, che al giorno d'oggi con un occhio critico definirei uno scarso tentativo di imitare il successo di Mario, per non dire quasi di sostituire il titolo in se!

Probabilmente niente di piu' vero, in ogni caso, se non conoscete Sonic e non vi avete mai giocato almeno una volta nella vita, rimediate subito!
Disponibile in svariati porting e remake per le piu' svariate piattaforme, e' pur sempre un pezzo importante come tutti della storia videoludica mondiale, e che diamine!

5 commenti :

Marco Grande Arbitro ha detto...

Ho avuto l'opporutnità di giocare varie volte a Sonic, su Megadrive.
E' vero... si corre troppo!
Ma all'epoca si poteva considerare un degno rivale della Nintendo... il buon vecchio Sonic.

Pix3l ha detto...

Super Mario World non era ancora uscito sul mercato, aveva la strada spianata :]

Marco Grande Arbitro ha detto...

Vero.
Pensa che adesso Sega e Nintendo sono grandi partner!
Come cambia il mondo

Pix3l ha detto...

Grandi partner dal momento che SEGA stava per chiudere i battenti, ora invece di fargli la guerra alla Nintendo gli paga le licenze...
E si, il mondo e' proprio cambiato da come lo ricordavo.

Hysteria ha detto...

Uh il mio amico Sonic...

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